Tre giorni dopo la caduta del muro di Berlino, il 12 novembre 1989, il segretario del Pci Achille Occhetto è a Bologna, dove illustra a un gruppo di ex partigiani riuniti nella sezione della Bolognina la nuova linea del partito. Da quel giorno, la storia della sinistra italiana e della regione che più di tutte l’ha rappresentata è destinata a cambiare.
Questo documentario è un viaggio nel cuore dell’Emilia vent’anni dopo, per spiegare come è cambiato un modello economico – e politico – che per decenni è stato un esempio per il resto d’Italia. E cosa ne rimane oggi.
Il Pci, le cooperative e l’etica del lavoro. Un rapporto simbiotico raccontato attraverso simboli e personaggi. Da Cavriago, il paese del busto di Lenin, emblema del comunismo all’italiana in cui la piazza centrale è dedicata a don Giuseppe Dossetti: una convivenza difficile e feconda che negli anni aprirà la strada al mito del cattocomunismo. E poi, i mille cambiamenti: l’apertura all’esterno e una transizione destinata a rompere quell’idea di pace sociale che sin dal dopoguerra l’aveva caratterizzata. Fino a quel giorno del 1989, quando per molti fu come se “il Papa, affacciatosi alla finestra, avesse detto: Dio non esiste”.
L’Emilia di oggi è un’altra cosa. C’è la nuova Bologna post-ideologica, dove la politica non è più appartenenza e la Lega Nord guadagna consensi, e c’è il Partito Democratico, ultimo stadio della trasformazione comunista ancora in cerca di una vera identità.
Il tramonto del mito dell’Emilia rossa nelle parole e nei ricordi di chi lo ha vissuto. Come Orietta Berti, che ci racconta di quando “anche le mucche erano tutte rosse”. E poi, Gianfranco Pasquino e Offlaga DiscoPax, politica e cultura militante per spiegare il ruolo del Pci nel governo locale ma anche nelle feste di quartiere. Perché il ruolo del Pci di allora “oggi è difficile anche immaginarlo”. Grandi eventi e storie minimali che raccontano la fine dell’eccezione emiliana e che dicono molto anche sul cambiamento dell’Italia.
Orietta Berti, cantante tra le più note della musica leggera italiana, è nata a Cavriago (RE) ed è da sempre molto legata alle sue origini emiliane.
Paola Bonora, professore di Geografia della comunicazione all’Università di Bologna, è autrice di “Orfana e claudicante. L’Emilia «post-comunista» e l’eclissi del modello territoriale”.
Salvatore Caronna, segretario regionale del Pd dell’Emilia-Romagna, dal giugno 2009 è anche deputato al Parlamento Europeo.
Max Collini, cantante del gruppo reggiano Offlaga DiscoPax, ha militato per alcuni anni nel Pci. Tra i successi della band, “Robespierre” e “Piccola Pietroburgo”, che racconta la storia di Cavriago.
Don Giuseppe Dossetti, nipote dell’omonimo vicesegretario della Democrazia Cristiana del dopoguerra, è parroco della comunità di San Pellegrino a Reggio Emilia.
Gianfranco Pasquino, politologo tra i più accreditati in Italia, è ordinario di Scienza Politica all’Università di Bologna. Nel 2009 si è candidato alle comunali di Bologna con una lista civica.
Finché l'Emilia va è un documentario di Roberto Anselmi, Emiliano Dario Esposito, Greta Filippini, Claudia Moretta, Cristoforo Spinella e Andrea Tornese. Regia e montaggio di Daniele Coluccini.
Sarò presentato in anteprima a Roma, il 9 novembre - in occasione del ventennale della caduta del muro di Berlino - alla Casa del Popolo di Tor Pignattara (via Benedetto Bordoni).
Questo documentario è un viaggio nel cuore dell’Emilia vent’anni dopo, per spiegare come è cambiato un modello economico – e politico – che per decenni è stato un esempio per il resto d’Italia. E cosa ne rimane oggi.
Il Pci, le cooperative e l’etica del lavoro. Un rapporto simbiotico raccontato attraverso simboli e personaggi. Da Cavriago, il paese del busto di Lenin, emblema del comunismo all’italiana in cui la piazza centrale è dedicata a don Giuseppe Dossetti: una convivenza difficile e feconda che negli anni aprirà la strada al mito del cattocomunismo. E poi, i mille cambiamenti: l’apertura all’esterno e una transizione destinata a rompere quell’idea di pace sociale che sin dal dopoguerra l’aveva caratterizzata. Fino a quel giorno del 1989, quando per molti fu come se “il Papa, affacciatosi alla finestra, avesse detto: Dio non esiste”.
L’Emilia di oggi è un’altra cosa. C’è la nuova Bologna post-ideologica, dove la politica non è più appartenenza e la Lega Nord guadagna consensi, e c’è il Partito Democratico, ultimo stadio della trasformazione comunista ancora in cerca di una vera identità.
Il tramonto del mito dell’Emilia rossa nelle parole e nei ricordi di chi lo ha vissuto. Come Orietta Berti, che ci racconta di quando “anche le mucche erano tutte rosse”. E poi, Gianfranco Pasquino e Offlaga DiscoPax, politica e cultura militante per spiegare il ruolo del Pci nel governo locale ma anche nelle feste di quartiere. Perché il ruolo del Pci di allora “oggi è difficile anche immaginarlo”. Grandi eventi e storie minimali che raccontano la fine dell’eccezione emiliana e che dicono molto anche sul cambiamento dell’Italia.
Orietta Berti, cantante tra le più note della musica leggera italiana, è nata a Cavriago (RE) ed è da sempre molto legata alle sue origini emiliane.
Paola Bonora, professore di Geografia della comunicazione all’Università di Bologna, è autrice di “Orfana e claudicante. L’Emilia «post-comunista» e l’eclissi del modello territoriale”.
Salvatore Caronna, segretario regionale del Pd dell’Emilia-Romagna, dal giugno 2009 è anche deputato al Parlamento Europeo.
Max Collini, cantante del gruppo reggiano Offlaga DiscoPax, ha militato per alcuni anni nel Pci. Tra i successi della band, “Robespierre” e “Piccola Pietroburgo”, che racconta la storia di Cavriago.
Don Giuseppe Dossetti, nipote dell’omonimo vicesegretario della Democrazia Cristiana del dopoguerra, è parroco della comunità di San Pellegrino a Reggio Emilia.
Gianfranco Pasquino, politologo tra i più accreditati in Italia, è ordinario di Scienza Politica all’Università di Bologna. Nel 2009 si è candidato alle comunali di Bologna con una lista civica.
Finché l'Emilia va è un documentario di Roberto Anselmi, Emiliano Dario Esposito, Greta Filippini, Claudia Moretta, Cristoforo Spinella e Andrea Tornese. Regia e montaggio di Daniele Coluccini.
Sarò presentato in anteprima a Roma, il 9 novembre - in occasione del ventennale della caduta del muro di Berlino - alla Casa del Popolo di Tor Pignattara (via Benedetto Bordoni).
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